Gragnano: La Capitale della Pasta e il Suo Legame con il Regno Borbonico

Nel cuore della Campania, adagiata tra i Monti Lattari e la penisola sorrentina, sorge Gragnano, un luogo che non è soltanto una città, ma un simbolo: quello della pasta italiana di qualità. Nota in tutto il mondo come la “Città della Pasta”, Gragnano vanta una storia millenaria che intreccia tradizione, ingegno, e un legame profondo con il Regno delle Due Sicilie, di cui fu un fulcro economico e gastronomico strategico.
📜 Le Radici Antiche
Già in epoca romana, Gragnano era attraversata dalla Via Minerva, un’importante arteria che collegava Stabia (oggi Castellammare di Stabia) a Pompéi. Lungo queste vie, le genti coltivavano grano e cereali sfruttando un microclima unico: ventilato, soleggiato e protetto dai monti. Queste condizioni perfette si rivelarono fondamentali per un’arte che, nei secoli, avrebbe dato identità alla città: l’essiccazione della pasta all’aria aperta.
👑 L’Era Borbonica: Il Trionfo della Pasta

È però nel XVIII secolo, durante il dominio dei Borbone, che Gragnano diventa un nome noto nei registri commerciali di tutta Europa. Il re Ferdinando II di Borbone, amante del buon cibo e attento alle eccellenze del territorio, riconobbe ufficialmente la pasta di Gragnano come un prodotto di eccellenza, tanto da fornirla alle mense di corte.
Nel 1845, il sovrano concesse un decreto reale che attribuiva ai pastai gragnanesi il titolo di “Fornitori della Real Casa”, facendo di Gragnano l’unica città a poter vantare una tale onorificenza nel campo alimentare. Questo portò alla nascita di decine di pastifici artigianali, molti dei quali ancora oggi tramandano l’antico sapere di generazione in generazione.
🌬️ L’Architettura al Servizio del Grano
Un aspetto straordinario è come l’intera città fu riprogettata per favorire la produzione della pasta. La via principale, oggi chiamata Via Roma, fu costruita in modo da essere perfettamente orientata ai venti marini e montani: ciò permetteva alla pasta di essiccare naturalmente all’aria.

Le immagini storiche mostrano file infinite di spaghetti e ziti stesi su canne di bambù, sospese tra i balconi, con la gente che passava sotto camminando tra “tendaggi di pasta”. Un colpo d’occhio unico, reso celebre da fotografi e viaggiatori dell’epoca.
🏛️ Il Patrimonio Oggi
Oggi Gragnano è IGP (Indicazione Geografica Protetta) per la pasta e rappresenta una delle eccellenze gastronomiche italiane. La produzione si è evoluta ma conserva intatti:
- L’uso di trafile in bronzo per una superficie ruvida, ideale per trattenere il sugo.
- L’essiccazione lenta a bassa temperatura, come da tradizione borbonica.
- Acqua purissima dei Monti Lattari, che dà alla pasta il suo sapore inconfondibile.
I grandi nomi come Pastificio Di Martino, Gentile, Garofalo, Afeltra e molti altri, sono ambasciatori nel mondo di una storia che inizia da un borgo tra i monti.
🍝 Gragnano da Visitare
Una visita a Gragnano non è solo un viaggio gastronomico, ma un’immersione nel tempo:
- Visita guidata ai pastifici storici
- Museo della Pasta
- Pranzi tipici nei ristoranti del borgo, con piatti come lo “spaghetto al pomodorino del piennolo” o i paccheri al ragù napoletano
- Escursioni nei Monti Lattari per scoprire l’ambiente naturale che rende unica la pasta di Gragnano
Conclusione
Gragnano è la prova vivente che tradizione, territorio e storia possono fondersi in un prodotto alimentare che è anche cultura. Ogni piatto di pasta che nasce qui racconta la storia di un popolo, di un regno, e di una città che ancora oggi, con orgoglio, è la capitale della pasta.